Struttura di mining di Bitcoin ad energia rinnovabile inaugurata in Svezia
Il mining di Bitcoin si arricchisce di un altro data center ad energia rinnovabile: l'azienda leader mondiale GDA si insedia in Svezia.
La Svezia ha accolto un nuovo data center per il mining di Bitcoin alimentato da energia idroelettrica.
Genesis Digital Assets Limited (GDA), società di mining e data center con oltre 400 megawatt (MW) di generazione di energia in tutto il mondo, ha inaugurato un nuovo data center in Svezia, grazie al fiorente surplus di energia rinnovabile del Paese.
La nuova struttura è situata nell'estremo nord della Svezia, dove l'energia idroelettrica è predominante nella rete. Abdumalik Mirakhmedov, fondatore e presidente esecutivo di GDA, ha dichiarato a Cointelegraph che il nuovo data center è ubicato in prossimità della centrale idroelettrica di Porjus:
"Data la vicinanza alla centrale idroelettrica, prevediamo che tutto il nostro consumo di elettricità sarà alimentato da energie rinnovabili".
La capacità totale del data center è di circa 8 MW e si prevede che produrrà un hash rate di circa 155 petahash al secondo. GDA ha illustrato a Cointelegraph che nel data center di Porjus sono dislocate 1.900 unità di mining di Bitcoin.
Come riportato da Jaran Mellerud, sviluppatore commerciale di Luxor Mining e frequente collaboratore di Cointelegraph, la Svezia produce pressoché tutta l'elettricità dal nucleare e dall'idroelettrico, in particolare nel nord.
Mellerud, originario della vicina Norvegia, ha aggiunto che anche le energie rinnovabili sono abbondanti:
"La Svezia è una potenza elettrica generando, nel 2021, la quinta maggior quantità di elettricità pro capite a livello globale".
L'espansione strategica di GDA rientra nella più ampia tendenza del panorama nordeuropeo del mining di Bitcoin. Christian Anders, fondatore di BT.CX – exchange svedese di Bitcoin risalente a gennaio 2012 – ha dichiarato a Cointelegraph che il mining di BTC non è molto diffuso a causa degli alti prezzi dell'energia.
Tuttavia, i Nordici sono una classe a parte, sostiene Anders a Cointelegraph:
"Svezia, Finlandia e Norvegia dispongono di un'eccedenza di energia e di prezzi saltuariamente negativi, e principalmente di energia rinnovabile sotto forma di energia idroelettrica in una posizione remota e difficile da distribuire".
L'energia non sfruttata, bloccata e rinnovabile è un componente molto apprezzato dall'industria del mining di Bitcoin, in quanto tende ad essere la più economica. Mirakhmedov ha precisato: "La Svezia dispone anche di abbondanti fonti di energia pulita, un fattore importante che consideriamo nelle nostre operazioni".
Porjus è situata nell'estremo nord della Svezia, dove abbonda l'energia rinnovabile.
Inoltre, sebbene il parere di alcuni scandinavi sia negativo nei confronti di Bitcoin, Anders ha dichiarato a Cointelegraph che le compagnie del settore energetico sono in procinto di riconoscere l'utilità del mining di Bitcoin: "L'amministratore delegato del più grande produttore di energia in Svezia, Vattenfall, è favorevole al mining di Bitcoin e al suo utilizzo per il bilanciamento della rete". La stabilizzazione delle reti elettriche con i miner di Bitcoin è in crescita anche negli Stati Uniti.
Tim Carra, responsabile del settore nordico di GDA, ha approfondito il punto in una corrispondenza con Cointelegraph:
"Grazie all'abbondanza di fonti energetiche, a un ambiente favorevole all'innovazione e ad un solido sistema educativo che si traduce in una grande cultura dell'innovazione, riteniamo che la Svezia sia uno dei migliori paesi al mondo per estrarre Bitcoin e prevediamo di investire ulteriormente in questa splendida regione in futuro."
GDA concentra la maggior parte della sua produzione di energia in Texas, negli Stati Uniti, dove un impianto consuma 300 MW di elettricità. Le nuove strutture svedesi si affiancano a un nuovo impianto GDA in South Carolina e dimostrano che in tutto il mondo esistono tuttora potenziali destinazioni interessanti e non sfruttate. Anders ha aggiunto:
"C'è anche un'opportunità di mercato in Spagna/Portogallo, che ottiene energia a basso costo dall'Africa e dalla produzione solare nazionale, dove i prezzi sono anche molto bassi di tanto in tanto. BT.CX sta collaborando con i miner di Bitcoin alimentati da fonti rinnovabili per offrire un modo per compensare le proprie partecipazioni in Bitcoin".
Come accennato da Anders, la generazione di nuovi Bitcoin consuma notevoli quantità di elettricità. La Banca Centrale Europea ha riferito che il mining di Bitcoin comporta un'impronta di carbonio significativa.
Statistiche del Cambridge Centre for Alternative Finance. Il consumo globale di energia è stimato a 25.000 terawattora, secondo l'IEA.
Tuttavia, benché sia spesso dipinto come un settore ad alta intensità dal punto di vista energetico e delle emissioni di carbonio, il mining di Bitcoin consuma solo 149,95 terawattora di elettricità all'anno, ovvero meno dello 0,7% dell'energia globale, stando al Cambridge Center for Alternative Finance.
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Contestualmente, l'energia rinnovabile, compresa quella idroelettrica, continua a prevalere nella composizione energetica che alimenta il mining di Bitcoin a livello globale. La vicina Norvegia, ad esempio, contribuisce a circa l'1% dell'hash rate di Bitcoin ed è al 100% basata su fonti rinnovabili, mentre la nuova installazione GDA in Svezia è anch'essa una struttura di mining di Bitcoin a energie rinnovabili.
In definitiva, Anders conclude: "È straordinario che un maggior numero di miner stia arrivando nei Paesi nordici europei per aiutarci in questa missione".
Traduzione a cura di Walter Rizzo