Ecomondo 2023 ospiterà più di 100 conferenze e seminari dedicati a temi della green and circular economy.
Alcune delle conferenze sono aperte ai contributi tecnico/scientifici di rappresentanti e ricercatori dei settori pubblico e privato.
Bisanzio vuole rispondere alla Call for Paper proponendosi per un “intervento orale in presenza” dedicato al tema della simbiosi industriale tra bitcoin mining e imprese produttrici di energia. L’obiettivo è quello di dimostrare come Bitcoin sia, al contrario di quanto ritenuto, una forza positiva verso la produzione e il consumo di energia prodotta da fonti sostenibili.
La proposta inviata da Bisanzio
L'impatto reale (e positivo) di Bitcoin su ambiente e politiche energetiche
Authors:
Marco Barulli, Antonio Tombolini, Andrea Nicolini - Associazione Bisanz.io, Italia
Abstract
La copertura mediatica in corso presenta Bitcoin come una tecnologia energivora e dannosa per l’ambiente. Intendiamo qui dimostrare come il mining di Bitcoin contribuisca a ridurre gli sprechi, stabilizzare le reti di distribuzione, e sviluppare nuove infrastrutture per le rinnovabili. Ovvero, il mining Bitcoin ha il potenziale per generare una perfetta simbiosi industriale con il settore energetico, creando una economia circolare dell’energia.
Il meccanismo detto “proof of work” collega la moneta digitale Bitcoin a una risorsa fisica, l’energia elettrica, utilizzata per validare e mantenere in sicurezza l’intera rete Bitcoin.
Oggi il 55% dell’energia utilizzata da Bitcoin proviene da fonti rinnovabili. Nessun altro settore industriale vanta un dato paragonabile, e attualmente solo il 29% dell’energia globale proviene da fonti non fossili.
Questa performance eccezionale è dovuta agli incentivi economici caratteristici del protocollo Bitcoin, e alla possibilità per questo settore di consumare energia secondo dinamiche estremamente flessibili.
Le aziende impegnate nel mining di Bitcoin operano in un regime di concorrenza pressoché perfetto e con margini molto ridotti, dove l’energia rappresenta la quasi totalità dei costi operativi. Esse tendono quindi a stabilirsi in regioni con ampia disponibilità di rinnovabili i cui costi sono significativamente più bassi di quelle derivanti da combustibili fossili.
Inoltre la possibilità di modulare il consumo in maniera istantanea consente loro di sfruttare al meglio energie non recuperabili (”stranded and excess energy”): eccessi di produzione da idroelettrico, eolico e solare, rilascio di “flare gas” nei campi estrattivi, ecc. che spesso rendono negativo il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica.
Quindi possiamo concludere che buona parte dell’energia consumata da Bitcoin non è sottratta ad altri utilizzi, e che Bitcoin contribuisce positivamente agendo come soggetto stabilizzatore della rete distributiva e riducendo la combustione incontrollata di gas in atmosfera.
Documenti
Aggiornamenti
@July 19, 2023 - Ricevuta conferma della accettazione del lavoro proposto, ma solo nella sessione “poster”, ovvero senza la possibilità di una presentazione dal vivo e senza la partecipazione in alcun panel. Vista l’esigua visibilità e l’impegno richiesto comunque significativo, si e’ deciso di declinare l’invito a partecipare. Peccato.
@June 27, 2023 - Inviata Call for Paper
@May 29, 2023 - Compilato modulo online e ricevuto i documenti per inviare la proposta.